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RASSEGNA STAMPA – GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024

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Riccardo Carroli, portiere della Prima Squadra, è stato intervistato da Marco Lombardi de Il Resto del Carlino. Leggi l’intervista completa di seguito:

E adesso provate a fermarli. Vola l’FCR Forlì, capolista a sorpresa (e a punteggio pieno) del girone B di Eccellenza. Tra i protagonisti dell’avvio scintillante della banda di Muccioli – 5 vittorie su altrettante gare disputate, di cui 2 in Coppa – svetta Riccardo Carroli, 28enne estremo difensore di Solarolo, 198 centimetri di sicurezza e dna che sa di buono.

Carroli, qual è il segreto di una partenza così sparata?
“Nessun segreto particolare, piuttosto la voglia di battagliare per portare a casa le partite e un gruppo che, malgrado le defezioni, rema compatto dalla stessa parte, seguendo le direttive dell’allenatore”.

I maligni potrebbero obiettare che nelle prime tre giornate avete incontrato due neopromosse.
“Il calendario dice questo, ma vedremo a fine stagione dove saranno le neopromosse… L’Osteria Grande, per esempio, mi ha fatto una buonissima impressione e anche il Faenza ci ha dato filo da torcere”.

Quanto ha inciso la continuità di guida tecnica sul brillante avvio di stagione?
“Mister Muccioli è a capo di uno staff tecnico importante, imbottito di figure competenti e preparate”.

Il collettivo sta ovviando all’assenza di un bomber di razza.
“È la nostra forza. Certo, davanti abbiamo ragazzi giovani, ma con tante qualità e in cerca della definitiva consacrazione”.

Tre clean-sheet in quattro gare disputate: con lei tra i pali è tutto più facile.
“Mantenere la porta inviolata fa piacere, ma è sempre sinonimo di una buona fase difensiva. La sfida è sempre sinonimo di una buona fase difensiva. La sfida è riuscire a conservare questa solidità: sarebbe tanta roba”.

Quale l’intervento più difficile finora?
“Nel secondo tempo della trasferta a Faenza, su una palla spizzata di testa che sono riuscito a togliere dalla porta nonostante il terreno bagnato”.

Lei è cresciuto nel Cesena, ha militato in Serie D e da 4 anni difende egregiamente la porta dell’FCR: non le sta stretta l’Eccellenza?
“No, perchè è un campionato tosto e importante, in cui ci sono tanti portieri che potrebbero tranquillamente giocare in Serie D. Sono contento della mia scelta e cerco di fare del mio meglio”.

Ha un modello di riferimento nel suo ruolo?
“Da piccolo il mio idolo era Morgan De Sanctis, che ho sempre ammirato per l’entusiasmo, il modo di stare tra i pali e la carica che sapeva trasmettere ai compagni”.

Dove vuole arrivare l’FCR?
“Dobbiamo pensare a una gara per volta, senza fare voli pindarici. Che potrebbero essere deleteri. Dobbiamo ancora crescere in termini di mentalità, essendo il nostro gruppo giovanissimo, ma possiamo costruirci una classifica interessante. L’obiettivo ora è continuare a fare punti per raggiungere la quota salvezza prima possibile”.

Domenica in casa del Sant’Agostino la prova del nove?
“Sulla carta, forse, partiamo sfavoriti, ma potrebbe anche essere un vantaggio… Prematuro definirla una prova del nove già alla quarta giornata”.


Simone Muccioli, allenatore della Prima Squadra, è stato intervistato da Matteo Dall’Agata del Corriere Romagna. Leggi l’intervista completa di seguito:

Come in un celebre film di Troisi, la Cava Ronco ricomincia da tre. Tre come le vittorie di fila inanellate in questo avvio di campionato, contro Sanpaimola (3-2), Faenza (0-1) e, domenica, Osteria Grande (1-0), che l’hanno lanciata al comando solitario del girone B di Eccellenza.

“Considerato come siamo partiti, questi punti valgono ancora di più, e li dedichiamo al nostro direttore sportivo Ricci, reduce da un infortunio sul lavoro – commenta l’allenatore Simone Muccioli – purtroppo, siamo partiti decimati: dei nuovi acquisti, abbiamo perso subito il centrale difensivo Fiumi, che si è rotto il crociato, e la punta Mantovani. Aggiungiamoci i problemi di Pascucci, Sango, Martoni e Stucchi, che almeno hanno giocato qualche spezzone di partita, e il quadro non è certo roseo”.

Tanto più che nell’ultimo incontro al 35′ è andato ko pure Melandri.
“Non avendo più centrali difensivi, ho dovuto far indietreggiare Bergamaschi. Nell’arco dei 90′, ho così schierato ben nove ragazzi dai vent’anni in giù che mi hanno ripagato con una grande prova di maturità”.

L’Osteria Grande, infatti, si è rivelato un osso duro.
“Abbiamo affrontato una squadra fisica e ben organizzata, che nel primo tempo ha sempre avuto il pallino del gioco. Alla fine l’abbiamo spuntata, ma i nostri programmi non cambiano di una virgola: rimaniamo focalizzati sulla salvezza. La gara migliore? La squadra mi è sempre piaciuta, perché è stata sul pezzo ogni domenica, dando tutto quello che aveva. Per come è venuta, però, dico lo 0-1 di Faenza, ottenuto al 96′, credendoci sino all’ultimo”.

Dopo essere subentrato in corsa per due anni di fila, stavolta Muccioli ha potuto dare i propri input sin dall’inizio.
“Abbiamo cambiato sistema di gioco, dal 3-5-2 al 4-3-3, tuttavia, a mio avviso, il vero segreto di questi risultati è l’ambiente in cui la società consente di allenarci, sia a livello di strutture sia di personale: in carriera, non mi era mai capitato di poter contare su uno staff così qualificato e numeroso”.
Intorno alla prima squadra, infatti, oltre al tecnico, ruotano il nuovo vice allenatore Bassani, il team manager Benvenuti, il preparatore atletico Rossi, quello dei portieri De Milato, il massaggiatore Fabbri e l’addetto ai video Romano.
“Abbiamo giovani che possono dare tanto e una situazione del genere è l’ideale per crescere. Il campionato, in ogni modo, resta lunghissimo e difficilissimo, a partire dalla prossima trasferta a Sant’Agostino che considero una delle favorite per il titolo insieme a Mezzolara e Gambettola. Almeno ci siamo conquistati il diritto di giocarcela senza paura”.


UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE FCR FORLÌ

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